Volendo scombinare le parole di questo titolo potremmo ricostruirlo in “Un ragazzo solo” e la cosa avrebbe un senso, perché Elena Varvello tende al massimo la corda della solitudine, fino a sconfinare in territorio psichiatrico.
Solo è questo ragazzo di cui non è dato conoscere né il nome né il volto, ma alla fine sapremo cose su di lui che forse non avremmo voluto.
Sole sono anche le persone della sua famiglia, individui buoni che la “forza di gravità esistenziale” pone drammaticamente in faccia al più grande tabù di ogni famiglia: perdere un figlio, non importa per quale dramma.
Sconvolgente è vedere come ciascuno di loro (padre, madre e due sorelle maggiori) reagisce allo scandalo e alla tragedia a modo suo, chi sceglie uno stato di torpore permanente, chi cerca altrove un affetto che si rivela fragile, chi si perde, chi sceglie Dio perché in fondo possiamo dargli le facoltà che vogliamo (“occorre essere sempre ubriachi, di vino, di poesia o di virtù, scegliete voi“, diceva Charles Baudelaire). La vita ci dispensa la forza mentale con terribile iniquità.
L’adolescenza è un bosco misterioso, a un tempo ci protegge e ci tende le sue trappole, e a volte chi lo attraversa neanche sente che in lui la vita batte oltre il ritmo normale. E poi la cosa più grave è che… si dimentica tutto ed è facile rinfacciare a un figlio “Sei solo un ragazzo”, come se fosse niente quell’essere ragazzo, quell'”a-dolescens” che porta con sé tanto dolersi per crescere.
Che poi quei genitori saranno costretti a sopravvivere nella tenaglia di un dolore indicibile che è fatto di rimorsi mostruosi.

Elena Varvello, docente di scrittura presso la Scuola Holden di Torino e già autrice di “La vita felice” (Fandango, 2011) conferma una potenza narrativa unica e scrive in modo incisivo, tiene sulla corda con l’intensità di un thriller e pone sul tavolo un tema importante che ogni genitore, insegnante o chiunque lavori con gli adolescenti dovrebbe approfondire.
Volevo farti i miei complimenti per la recensione perché sei riuscita ad incuriosire usando poche parole ben bilanciate. Il ritratto dell’autrice in coda all’articolo è eccezionale.
"Mi piace"Piace a 1 persona
Grazie per il tuo commento, Majapeirano. Questo blog è ancora in gestazione e mi fa piacere leggere il primo apprezzamento. Buone letture!
"Mi piace"Piace a 1 persona